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La dolce vita fanese

Le spiagge di Fano, con la costruzione degli stabilimenti balneari, sono state dalla fine dell’Ottocento una meta di ristoro e vacanza nota in tutta Italia.

Basta visitare qualsiasi locale storico in zona mare per ammirare le numerose foto ricordo di illustri visitatori del secolo scorso.

I turisti più affezionati, come ad esempio l’attrice Anna Magnani, si legarono a Fano acquistando una abitazione al Lido o alla Sassonia.

Numerosi furono gli interventi di riqualificazione urbana, nel dopoguerra furono inaugurati numerosi locali di tendenza per venire incontro alla raffinata clientela del jet set. Le notti estive nei ristoranti e in spiaggia attiravano giovani da tutta la regione.

Era l’Italia del boom economico, con i suoi desideri di leggerezza e i suoi eccessi.

I racconti di queste serate dovevano aver colpito anche Riccardo Fellini, fratello del famoso regista e studente a Fano, che li trasmise a sua volta alla fervida immaginazione del più giovane Federico.

Ed è forse questa la genesi di una famosa battuta pronunciata in una scena de La dolce vita. Marcello Mastroianni si rivolge ad una provocante signorina apostrofandola «Sei di Fano! Scommetto che sei di Fano!».

Assai più vivi i ricordi delle altalene in spiaggia e delle cabine decorate degli stabilimenti del Lido. 

Dipinte nel 1958 dall’allora diciottenne Maddalena Schiavi e negli anni restaurati, andarono purtroppo perdute con la sostituzione dei capanni ed entrarono immediatamente nell’immaginario nostalgico dei fanesi: le figure esili, allegre, colorate che accoglievano in spiaggia i bagnanti sono oggi ricordate come le “pupine del Lido”.